BATTUTE, PAROLE, RIGHE, CARTELLE, POLLICI e PANINI... |
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Indice: Caratteri - Battute - Parole - Righe - Cartelle - Panini Come calcolare e fatturare - Modulo per la fatturazione
Ci sono vari modi per calcolare le dimensioni di un lavoro: a battute, a caratteri, a parole, a righe o a cartelle, sulla base dell'originale nella lingua sorgente, sulla traduzione terminata ma (e ora viene la grande banalità) l'unico veramente valido è quello che mette d'accordo cliente e traduttore.
Ci sono alcune agenzie che provano a non pagare gli spazi e qualche istituzione (dell'UE in particolare) ci riesce. E' un peccato perché la differenza fra un testo con spazi e unosenzaspazicheèquasiillegibile è del 15-20% circa, a seconda della lingua. Anche questo è un peccato perché complica le cose. Se sei traduttore e hai un certo potere contrattuale, fatti pagare sempre gli spazi (oppure toglili tutti e mandali in un file a parte). Se sei un'agenzia o un cliente, verrà apprezzata la tua serietà se paghi il lavoro come si deve. Per alcune lingue (cinese, giapponese, ecc.) si calcola a ideogramma. Dato che non ne so niente, non ne parlerò. Andiamo avanti..
la "battuta" normalmente = carattere o spazio. Con la lira si poteva fare il calcolo - e non era male come metodo - ma l'arrivo dell'euro complica le cose per chi ha un potere contrattuale minore. Una differenza di 500 lire per cartella equivale a 0,000172 euro (o 0,0172 centesimi di euro, se vuoi) per battuta. Anche con 1000 lire di differenza a cartella siamo sempre nell'ordine di centesimi di centesimi (o decimi di millesimo) di euro per battuta di differenza. Un altro problema con la battuta è che non ha un minimo
A PAROLA: una "parola" equivale più o meno a 6 battute (5 per la parola + 1 spazio) se il testo è inglese - quindi una cartella da 1500 battute conta circa 250 parole inglesi. Una "parola" italiana equivale a circa 6,875 battute secondo l'AITI, quindi ci sarebbero 218 parole per cartella da 1500 battute. Altri dicono che la cifra più giusta è di 212 parole per cartella (1 parola + spazio = circa 7 battute). Il conteggio a parola è il sistema peggiore, meno preciso, meno confrontabile, più antico e, quindi, più usato nel mondo. Sul documento scritto a mano, è il più facile da calcolare ed è per questo che è diventato così popolare. Mentre un essere umano non ha generalmente tanti problemi a contare le parole, un computer ne ha eccome. MS Word, ad esempio, considera una "parola" più o meno quello che viene separato da uno spazio, fine riga, fine paragrafo, o da alcuni tipi di punteggiatura. Questo vuol dire che "www.turner.it/tariffometro.htm" viene considerata una sola parola mentre un essere intelligente leggerebbe "www turner it tariffometro htm", ovvero cinque parole. Tre punti insieme (...) vengono considerati una sola parola mentre se sono separati da spazi (. . .), ne diventano magicamente tre. Non solo il conteggio a parola è impreciso ma rende anche impossibile il confronto: il tedesco ha delle parole lunghe, lunghissime, mentre in inglese e altre lingue le parole sono relativamente corte. Questo vuol dire che un cliente non può confrontare il costo di una traduzione in più lingue sulla base del conteggio delle parole. Con l'avvento dei compiuta sarebbe dovuto cadere in disuso ma questo non è successo perché la MS e altri hanno fatto credere alla gente che erano in grado di contarli - e qualcuno c'ha creduto... Dato che il mercato internazionale chiede questo conteggio, sono stati escogitati vari sistemi per contare le "parole": quello di MS Word è senz'altro quello più riconosciuto ma, per i file non in questo formato, sorge un problema: come convertirli in Word? A volte è possibile, a volte no. Se ti interessa un programmino per calcolare il numero di parole (e forse non solo, ma non li conosco) vai a vedere:
Per avere una vaghissima idea di quante parole ci sono in una cartella da 1500: italiano = 212-218 inglese = 250 (meno con Word - forse 240) francese = 212 ? tedesco = 200 (ma varia da 170 a 240 circa, quindi cerca di evitare l'uso della "parola" - ma, intanto, normalmente nessun professionista che sa di traduzioni ti chiederà di usarla) Per avere un'idea più precisa, guarda dei testi simili a quello che dovrai tradurre e dividi il numero di battute per il numero di parole, e poi dividi 1500 (o 2000) per il risultato.
Occhio che la "parola" è normalmente sorgente, mentre la cartella, per chi traduce in italiano, si conta sul testo di arrivo. La differenza può essere del 5-10-15% e questo va preso sempre in considerazione.
RIGHE: un sistema un po' pasticcione in quanto le "righe" non esistono più e non corrispondono nel 99% (per non dire nel 100%) dei casi al numero effettivo di righe di traduzione. Questo sistema, che risolve il problema di cui sopra per quelle lingue che hanno parole tendenzialmente lunghe (come il tedesco), deriva dal passaggio successivo al documento scritto a mano: con la macchina da scrivere era possibile impostare il numero di battute per riga e poi contare le righe per avere un'approssimazione della lunghezza del testo. Purtroppo, la riga finale di un paragrafo poteva contenere una sola parola e allora sono stati inventati sistemi per contare le righe a metà, per intero o per niente in modo da accontentare tutti ma, con l'uso dei computer, si è arrivati a cestinare la "riga" e mantenere il numero di battute che, ai tempi delle macchine da scrivere, l'avevano composta. Peccato (per il traduttore, ma non per il cliente) che si perdono gli spazi non battuti a fine riga ma questo non è niente di fronte al problema di quante "battute" è composta un "riga". C'è l'imbarazzo della scelta: 50, 52, 55, 60... Quella più usata (in Germania) è quella da 55 ma va sempre specificata con il traduttore (o cliente) perché non tutti l'accettano. Va anche specificata una tariffa minima per ogni lavoro.
Se la tua domanda è "come faccio a impostare le righe e il numero di caratteri per riga?" - domande piuttosto frequente al gestore del Tariffometro, clicca qui Prima regola: non facciamo gli italiani che parlano subito male di tutto quello che produce l'Italia (basta abbonarsi a qualche mailing list italiana o internazionale per sentir parlare male della "cartella") perché è probabilmente il sistema migliore, se usato bene e in modo aggiornato. E' vero che nasce dall'era delle macchine da scrivere (era composto di x numero di battute per y numero di righe) ma questo ovviamente è stato superato quasi totalmente dall'era digitale ("quasi" totalmente perché c'è qualche associazione di traduttori e il formato legale che ragionano (?) ancora in termini di macchine da scrivere). La cartella ha il grande vantaggio di basarsi sul lavoro manuale dello scrivente (come la "riga" ma a differenza della "parola") e, allo stesso tempo, di dare un minimo per la fatturazione - cosa che la "riga" non fa. Purtroppo, il mercato è stato inquinato da chi (traduttore) ha voluto accorciare (per lavori lunghi - come quelli editoriali) o allungare la cartella (per lavori corti) e da chi ha fatto l'esatto contrario (ebbene sì, la confusione è proprio grande). Le differenze non sono enormi - qualche caffè in più o in meno - ma la confusione lo è sicuramente, a tutto danno del settore. Ora ci troviamo con vari tipi di cartella (per non parlare della "mezza cartella" richiesta a volte dal cliente che, giustamente, non vuole pagare 30 battute al prezzo di 1500): 1000 battute - quasi del tutto sconosciuta ma ha qualche pregio. Ha il vantaggio di essere abbastanza breve da scoraggiare, almeno in parte, l'uso della "mezza cartella" e il sicuro vantaggio di essere facile da calcolare: una "cartella" da 12.340 battute = 12,34 cartelle. Per il traduttore, va notato che il minimo per cartella è il 33% in meno di quello per la cartella da 1500, per il cliente, va notato che sarà più difficile imporre la mezza cartella.. 1250 battute - la "cartella legale". Questo ha senso in quanto calcolato per stare sul foglio di protocollo legale. Se te lo impongono, è meglio accettare ma si spera che sia destinata a scomparire. 1375 battute - detta "cartella pazza" perché penalizza il traduttore sui lavori più corti, è riconosciuta da pochi clienti e agenzie, e rende difficile il calcolo a mente. C'è qualcuno che la usa ma alcuni la considerano un po' un imbroglio: nel campo non editoriale e non legale, è sottointeso che, grazie soprattutto al lavoro che ha fatto per quasi 50 anni l'AITI per creare chiarezza, la "cartella" viene considerato da 1500 battute, quindi se tu usi cartella pazza potrebbe sembrare che tu lo faccia per far sembrare più basse le tue tariffe e che quindi cerchi di fregare sia i clienti che i colleghi. Da evitare, direi. 1500 battute - quando si dice "cartella" al di fuori dagli ambienti legali ed editoriali, è quasi sempre a questa cartella che ci si riferisce. Ha il vantaggio (per il traduttore) di avere un minimo più alto di quelli indicati sopra e di essere quasi universalmente riconosciuta come la "cartella" standard. Non è tanto difficile da calcolare a mente. Tra l'altro, è riconosciuta anche da molti editori, ma bisogna sempre specificare. Normalmente, si considera che 1500 battute = 218 parole italiane, 250 parole inglesi circa. 1650 battute - la "cartella giornalistica". Come "cartella pazza", è divisibile per 55 e questo (mi dicono) rende più facile il conteggio in "righe" tedesche ma (come quella da 1375) non lo usa quasi nessuno nel campo della traduzione. Per fortuna, perché crea solo confusione. 1800 battute - la "cartella editoriale". Fa guadagnare qualche caffè in più rispetto a quella da 2000 battute se si fanno dei lavori mediamente lunghi (come lo sono, ovviamente, i lavori editoriali). La presidente dell'AITI mi ha detto nel 2001 che la sua Associazione si era battuta per introdurla nel campo. Abbastanza diffusa - ma v. la prossima voce. 2000 battute - la "cartella editoriale". Oops! - ma non lo era quella da 1800? Da qui la confusione che regna nel mondo dell'editoria. Alcuni editori l'accettano, altri no. Il sondaggio Biblit farebbe pensare che la cartella da 2000 sia di gran lunga il formato più usato per l'editoria. Controlla sempre prima di accettare o offrire una tariffa editoriale 2100 battute - 35 x 60 oppure 30 x 70. Usata da alcune università. 3000 e 3300 battute - cartelle "universitarie": la seconda ha i (dubbi) vantaggi di essere il doppio della cartella giornalistica, di essere divisibile non solo per 50 e 55 ma anche per 60 e, per i traduttori ma sicuramente non per i clienti, di avere un minimo molto alto. Ha lo svantaggio di essere quasi del tutto sconosciuta e quindi perfettamente inutile. Da buttare, insieme a cartella pazza e a quella giornalistica.
Quindi ci sono, purtroppo, tre lunghezze diverse attualmente riconosciute dalla maggior parte del mercato: 1500 (normale), 1800 e 2000 (entrambi editoriali), con una quarta (1250) riconosciuta in alcuni ambienti legali. E' meglio ignorare le altre.
Il conteggio della cartella, come la cartella stessa, ha una storia confusa da quando si usano i computer: MS Word ha cambiato idea più volte: Word 2 (come Wordstar che lo precedeva) contava i byte come se il testo fosse stato in formato testo: quindi 1 byte per ogni battuta (carattere o spazio) + 2 byte per ogni ritorno a capo (paragrafo). Quando è arrivato Word 6, hanno tolto sia gli spazi che i due byte, col risultato che il conteggio scendeva del 15-20% circa - qualcuno non l'ha notato (beati i clienti, un po' meno i traduttori), qualcuno l'ha adottato (a Bruxelles, per esempio) e qualcuno ha cominciato ad aggiungere 1 battuta per ogni spazi, riga, paragrafo e pagina e tutto quello che trovavano. Con Word 7, sono stati gentilmente ripristinati gli spazi ma ormai il danno era fatto e ognuno è rimasto a conteggiare a modo proprio.
NB: ci sono alcuni programmi che sono particolarmente refrattari al conteggio delle battute: queste comprendono PowerPoint e alcune applicazioni (compreso Word con testi-immagine) che non sempre danno il conteggio completo. In ogni caso, è bene controllare che ci sia l'intero testo o calcolare a ore (o slide). Ho visto e ho avuto conferma da qualche collega che quattro pagine di Powerpoint equivalgono a circa una cartella ma questa indicazione vale soprattutto per il cliente diretto, quando non hai ancora visto il file. Spesso il testo da tradurre sarà meno di una cartella, quindi la tariffa per una cartella comprende anche qualcosa per il fatto che lavorare in .ppt richiede più tempo che lavorare in Word. Se usi un programma CAT, questa differenza ti aiuterà ad ammortizzare il costo di acquisto.
Come calcolare da foglio stampato (fax, libro, fotocopia, ecc.)
Ci sono tre modi: 1) vai a occhio: conta le battute a riga media e moltiplicare per il numero di righe. E' più facile se conti più o meno una cartella e poi la fissi in mente come quantità di testo - con la pratica si può diventare molto precisi ma il problema è che, visto che ormai facciamo quasi tutto in automatico, è difficile fare pratica... 2) usi l'OCR di uno scanner: normalmente gli scanner vengono forniti con il sistema di riconoscimento testo. Basta passare il testo e poi contare come si farebbe con un file qualunque. Almeno in teoria. 3) spesso il sistema migliore (sicuramente il più veloce per il traduttore) è di dire al cliente che da originale su carta il lavoro costerà il 20-25% in più. Aspetta qualche ora e spesso il file arriva. In alcuni casi, il cliente miracolosamente trova i file ma in altri fa un po' di conti e vede che gli costerà di meno farlo trascrivere a quell'impiegato che passa la giornata alla macchina del caffè e che è comunque un costo fisso. Se non ci arriva da solo, puoi sempre suggerirglielo tu. Io l'ho fatto e ti giuro che funziona che è un piacere.
Come calcolare e fatturare la cartella
Il buon senso, che normalmente non c'entra molto nel mondo delle traduzioni, dice che è più sensato calcolare in base al testo sorgente, perché 1) non è giusto far pagare di più solo perché uno è prolisso, 2) non è giusto guadagnare di meno se si riesce a scrivere in modo sintetico (un pregio in molte lingue), 3) diventa possibile confrontare il costo della traduzione di un testo in molte lingue, 4) rende possibile un preventivo preciso prima di iniziare il lavoro. Detto ciò, in Italia si tende quasi sempre a calcolare in base al testo di arrivo (per motivi storici: era più facile contare le cartelle finite che non il testo originale) mentre laddove si calcola a parola si tende a calcolare in base al testo sorgente (era indifferente contare le parole in un testo o nell'altro, e aveva più senso contare quelle originali).
Pare che il metodo di calcolo più comune sia più o meno quello che si usava ai tempi della macchina da scrivere: caratteri + spazi (sono generalmente spariti, quindi, gli spazi a fine riga). Sicuramente, questo è il sistema che meglio mette d'accordo cliente e traduttore. Se decidi di adottarlo, ti consiglio di fare così:
In Word, vai su Strumenti - Conteggio Parole e prendi la cifra "Caratteri (spazi inclusi)". Diciamo che sei il traduttore, usi la cartella da 1500 e hai fatto un lavoro di 12.340 caratteri + spazi (ovvero, "battute") - se hai fatto meno di 1500 battute, fatturi una cartella e buonanotte, ma nel nostro caso, dividi 12.340 battute per 1500 per ottenere 8,226666... cartelle e moltiplicare per la tua cifra per cartella. Diciamo che l'accordo con il cliente è di 20 euro a cartella: 8,226666.. x 20 = 164,53 euro. Se hai la partita IVA, aggiungi il 4% e ora sei a 171,11 euro. A questa cifra andrà aggiunta l'IVA. Quando fatturi il tuo lavoro, basterà scrivere:
Lavoro.doc - 12.340 battute / 1500 x 20 + 4% = 171,11 euro + IVA
Così, non hai ingannato nessuno, hai fatturato il giusto, hai spiegato il tuo conteggio e, si spera, non avrai nessun motivo di discussione con il tuo cliente, almeno su questo. Personalmente, arrotondo sempre in giù ogni conteggio (così faccio bella figura - a poco prezzo - in Contabilità Fornitori). Va detto, però, che in passato la "cartella" si impostava sulla macchina da scrivere - normalmente 25 righe con 60 caratteri per riga (c'era un cursore dietro che impostava la lunghezza). Ora è fuorviante parlare di queste "righe" o di "caratteri per riga" o "25 x 60" e non ho capito se chi lo fa ha solo le idee confuse o se intende veramente confondere le idee agli altri. Infatti, c'è sempre qualcuno che chiede in lista (o anche a me, in quanto tariffometraio): "come faccio ad impostare la lunghezza delle righe e delle pagine?" La risposta è che non devi impostare niente. In passato, si pagava a foglio di carta - quindi si pagavano (quasi sempre) anche gli spazi a fine riga se la parola finale non ci stava e anche tutto lo spazio bianco a fine capoverso o a fine paragrafo. In alcuni testi, questo voleva dire 'soldi veri'. Non solo: questo spiega perché un giallo - con tante battute di due o tre parole per riga - prendeva così poco a cartella. Comunque, il traduttore (soprattutto i ''letterari'') ormai ha perso tutto questo ed ecco perché non ha più parlare ancora di "25 x 60" o simile. Però, va anche detto che alcuni hanno mantenuto un aspetto del vecchio modo di fare i conti: considerano le 1500 battute (quindi la "cartella", ma vale anche per quella da 2000), come se fosse ancora un foglio di carta e quindi indivisibile. Per questo motivo, tenendo presente che 12.340 battute / 1500 = 8,23 "cartelle" e che per 8,23 cartelle ci vorrebbero 9 fogli di carta, scrivono 12.340 battute / 1500 = 9 cartelle x 20 = 180 euro. Il fatto che non viene stampato su 9 fogli non c'entra, ma in questo modo possono guadagnare anche parecchio di più: in teoria, 1508 battute,diciamo, fanno 2 cartelle, non 1,005. Personalmente, non uso questo sistema (ho i miei motivi) ma non lo disapprovo. Va anche detto che qualcuno usa la "mezza cartella" per non sembrare troppo ingordo (o forse perché viene imposto dal cliente). Tutti questi sistemi a mio avviso vanno bene, se fanno riferimento alla base storica, anche se preferisco un approccio più pro-cliente e meno ambiguo. Comunque, se hai la partita IVA, dovrai fare tutta una serie di calcoli, per cui ti troverai con una tabella così:
Normalmente ti conviene fare una Fattura Proforma per dire al cliente di pagarti e poi inviare la Fattura a pagamento ricevuto.
Se ti interessa avere una copia di questa tabella, che fa i calcoli da sola(basta inserire o la cifra di partenza (981,73 in questo caso) o quella finale (1.021,00), selezionare la tabella e premere due volte F9 per avere tutti i calcoli in automatico) scrivimi e te lo manderò. NB: questa tabella serve solo a 1) chi fattura con la partita IVA in Italia, 2) per chi usa Word per fatturare, 3) per chi usa la virgola per i decimali, il punto come simbolo di raggruppamento cifre (il default, insomma). Se non usi quest'ultimo, fammi sapere e modificherò la tabella.
E se non hai la partita IVA? Ci sono vari modi (Co.co.co. e molte altre forme delle quali non sono in grado di informarvi) ma pare che la maggior parte dei freelance usino un modulo di questo tipo:
Operazione fuori campo applicazione IVA ai sensi dell’art. 5 D.P.R. 633/72.
Anche questo modulo è disponibile in semi-automatico per Word ma, data la semplicità dell'operazione, non credo farà risparmiare del tempo... Si scrive "Totale ricevuto" anziché "Netto a pagare", perché conviene emettere questa nota ("Ricevuta") solo dopo avere ricevuto i soldi.
Purtroppo, non so tutti i particolari di questo sistema ma è così che mi hanno spiegato. Il cliente paga 1021 euro a te e, come anticipo sulle tue tasse, 255,25 euro allo Stato. L'AITI vende un Vademecum che spiega tutto. Per me è troppo complicato (problema mio, non del Vademecum) che è molto completo e preciso. Altrimenti, chiedi ad un traduttore letterario o al commercialista. Mi dispiace non poterti aiutare di più ma davvero questo non è il mio campo.
Ciao Simon eccomiqua @1tariffometro.it |
A PANINI
A panini? Forse hai sbagliato sito - le cartelle non si misurano in panini. Chili forse?
Adesso fai la persona seria e clicca qui per tornare su....