Quello che segue sarà sempre la versione più aggiornata (2007) di un messaggio che ho inviato nel 2003 a Langit. E' stato pubblicato anche sul sito Langit e su ProZ. E' il riassunto di un libro che ho iniziato a scrivere anni fa ma che non ho mai portato a termine. Forse, un giorno...

 

Come diventare traduttore


Premessa: ho scritto quello che segue nel 2003. Il mercato è cambiato da allora. A quei tempi il mercato era difficile ma non impossibile. Oggi è molto più difficile ma sempre non impossibile. Tieni a mente questo mentre legge. Poi leggi la pagina su "Come stabilire la propria tariffa", se hai voglia, perché aggiunge vari altri concetti.

 

Ti hanno detto che chiunque con un computer e la conoscenza di una lingua straniera può iniziare a tradurre sull'Internet? Hanno fatto bene a dirtelo, perché è vero. Quello che segue è un elogio a questo concetto, ma chi è già traduttore sa bene che solo pochi riusciranno a non mollare prima di arrivarci. Non è quindi per tutti, ma forse farà per te.
Qualche anno fa, ero "chiunque" anch'io, avevo un computer in prestito e pure la conoscenza di una lingua straniera, l'italiano, e quindi eccomi qua, qualche anno dopo, sempre "chiunque" ma ora traduttore di professione come tanti altri. Ho ancora molta strada da fare ma, avendo fatto la mia prima traduzione pagata nel '79, ed essendo libero professionista da parecchi anni, non mi classifico più come un "novellino".
Non avevo e non ho nessuna qualifica formale ma neanche questo è stato un problema: ho imparato qualcosa della traduzione nei vari lavori che ho svolto da dipendente in Italia e mi e' bastata questa esperienza come base. Tu avrai, immagino, una qualche qualifica da una scuola di lingue o di traduzione o forse anche una laurea nel nostro campo. E' una base per iniziare. Una base ci deve essere, per forza, ma se ti manca, te ne puoi creare una.
Il problema sorge quando il buonsenso ti dirà, prima ancora che te lo dice l'agenzia: ''come faccio a lavorare come traduttore se non ho esperienza? E come faccio ad avere esperienza se non ho lavorato?" Bravo, sei sulla buona strada a capire che non sono solo il compiuta e la lingua straniera che ti porteranno alla gloria. Non basta neanche essere "chiunque", perché devi avere un qualche tipo di base. Di sicuro devi saper leggere e in alcuni casi devi anche saper scrivere. Ci vuole una certa dose di determinazione a superare tutti i vari ostacoli e, più che altro, ci vuole la consapevolezza che la strada sarà difficile e lunga.
Se la strada sarà lunga (e lo sarà, in un mercato saturo come il nostro, ma non per questo non vale la pena affrontarla) la prima cosa da fare è assicurarti una qualche forma di sostentamento: io avevo la liquidazione ma si potrebbe anche avere papà, moglie, marito, eredità... Non vivrai di traduzione all'inizio, quindi copriti le spalle prima di andare avanti.
Direi che vale la pena pensare in che direzione vuoi andare: non dico di andarci ma almeno pensarci. Vuoi fare il legale, la medicina, il turismo, i bulloni? Io, per esempio, volevo tradurre arte e storia dell'arte e sono andato avanti per anni prima di trovare un solo cliente nel mondo dell'arte, ma poi un giorno ne ho trovato uno, e due anni dopo ne avevo finché volevo, semplicemente perché tutti si conoscono nel mondo dell'arte. Funziona così: l'importante è avere un'idea della direzione in cui uno vuole andare e tenere sempre conto di questo - ogni volta che si prende una decisione, ogni volta che si parla con un cliente o anche con un'agenzia. Nel frattempo, impara a fare tutto il resto che, ti assicuro, ti servirà come esperienza. Anche se lavorerai nel campo del turismo, ti troverai a dover gestire problemi legali, ci saranno problemi con gli impianti elettrici e di riscaldamento, ci saranno riferimenti storici e a vari aspetti della salute e tutto il resto - quindi non pensare "non compro il Gould Champo perché non voglio fare medicina...". Qualunque sia il settore nel quale deciderai di specializzarti, avrai tutto una serie di problemi che potranno riguardare ogni campo immaginabile - quindi il periodo che passerai con le agenzie a fare un po' di tutto sarà essenziale. E va anche detto che a seconda della combinazione linguistica, del settore e della tua capacità di venderti bene ai clienti diretti, potresti anche trovare che andrai avanti con le agenzie per tantissimo tempo.
Prima di entrare sul mercato delle traduzioni, la prima cosa da fare è scoprire com'è fatto. Se non hai problemi con l'inglese, vai sul sito della ITI (www.iti.org.uk), prova a scrivere "how to become a translator", senza virgolette, su Google, guarda i siti dell'AITI (www.aiti.org) e dell'ANITI (www.aniti.it), fai un giro approfondito del sito di Biblit (www.biblit.it), che è ricco di spunti anche per chi non intende dedicarsi al letterario, vai sul tariffometro (www.tariffometro.it), che ti darà un'idea delle tariffe in Italia e un'approssimazione per l'estero, vai sul sito di Langit (http://list.cineca.it/archives/langit.html), scarica l'help di Google (www.google.it)  e di altri motori di ricerca, e impara a memoria come si fa a fare una ricerca. Prendi il tempo che ci vuole, incolla le pagine interessanti sul tuo computer - non puoi pensare di capire tutto subito: conviene tenere qualcosa da rileggere in futuro quando avrai un'idea migliore di come stanno le cose).
Iscriviti a Langit o Biblit o a tutte e due. Da qui verrai a sapere di L-2, it-en, fr-it, le liste tedesche, russe o quello che ti interessa.
Su queste liste, comportati come ti comporteresti in pubblico: segui alla lettera le regole di comportamento, sii gentile, non essere invadente, aiuta se puoi. Se fai una domanda, fai tutte le tue ricerche prima, in modo che sia una domanda sensata. Stamattina un mio cliente mi ha chiesto di dargli i nomi di qualche traduttore per un lavoro semi-tecnico per una combinazione linguistica non mia. Due nomi mi sono venuti subito in mente ma non potevano accettare il lavoro, quindi ho scrollato giù per i messaggi Langit, cercando di ricordare le combinazioni di tutti (ecco un buon motivo per mettere i tuoi dati in fondo ai tuoi messaggi ma nota che quando i collegamenti erano più lenti, la netiquette voleva che la firma non andasse oltre le quattro righe e ancora oggi ha senso: bastano nome, cognome, telefono (per le donne forse sì, forse no, vedete voi), combinazione linguistica, pagina web e basta - possono chiamarti o scriverti a casa se vogliono sapere il tuo numero di fax, di IVA o di scarpe), scartando tutti coloro che non danno l'impressione di avere un approccio professionale (solo la mia impressione, sia chiaro, ma è difficile considerare come professionali coloro che non riescono a rispettare i colleghi e le regole) e ho trovato due persone: gente che risponde bene, non fa mai domande inutili, non abusa mai della lista. Ho passato questi nomi al mio cliente e presumo che uno di loro otterrà il lavoro.
Qui, invece, ti stai avvicinando al tuo primo lavoro: quando vedi arrivare una domanda in lista, attaccati a Google, ai tuoi dizionari, al telefono, e risolvi il problema (anche in privato se vedi che qualcuno ha già risposto prima di te): in questo modo imparerai a fare le ricerche e comincerai a crearti i tuoi glossari... Non mi dilungherò sulla questione dei glossari, ma ti dico solo questo: i glossari di un traduttore sono la sua esperienza in forma tangibile. Non puoi farne a meno e se intendi davvero puntare in alto, devi avere ogni dato lì quando ti serve. Personalmente uso Search&Replace (www.funduc.com ma ci sono altri simili come www.dtsearch.com e www.isysdev.com) per cercare ogni cosa sul mio computer - dizionari, glossari monolingue, riferimenti vari. (www.copernic.com/en/products/desktop-search è ottimo per trovare i file, meno forse per i glossari) - ma ti servirà comunque anche Eurodicautom (cercalo tramite un altro sito) e tanti altri dizionari/glossari online. Per trovarli, guarda la pagina dei dizionari/glossari di Biblit oppure, per avere dei collegamenti indiretti (come i siti dei colleghi Farrell, Muzzi, Pieri...) vai alla pagina Lynx del tariffometro. Dai loro siti, spazierai il mondo intero delle traduzioni. Prova a scrivere "ProZ go translators café trally" su Google e scopri anche il mondo dei directory gratuiti e a pagamento. Primo fra questi è ProZ: se ne parla sia in bene che in male, ma per un principiante – e non solo – può essere utile.
Cerca di capire qualcosa dei sistemi di traduzione assistita (CAT): un modo per fare questo è quello di scrivere "DejaVu Trados Wordfast Transit" su Google, senza le virgolette, e vedrai che ci sono più siti che spiegano la differenza. Personalmente uso DejaVu e mi trovo molto bene. Lascia perdere i programmi di traduzione automatica (MT) se vuoi diventare non solo traduttore ma anche professionista. Se sei lento a battere a macchina, meglio investire in Dragon Naturally Speaking (o ViaVoice della IBM – per avere più informazioni, scrivi “dragon viavoice”, senza le virgolette, su un motore di ricerca). Uso Dragon da anni, anche insieme a DejaVu, e trovo che stanca un po’ la testa ma fa miracoli per la schiena e braccia: in teoria si arriva a 160 parole al minuto senza alzare un dito. Fammi pensare… una cartella ogni minuto e mezzo? Fosse così, diventeresti non solo traduttore ma anche ricco.
Ora vedo che stai contribuendo in modo utile a qualche lista, stai creando i tuoi glossari, sai tutto delle tariffe, delle cartelle, di come fare le ricerche... L'unica cosa che ti manca è uno straccio di lavoro. E ti avevano detto che chiunque con un computer e una qualche nozione di una lingua straniera può fare il traduttore? Hanno detto bene, perché chiunque con tutte queste cose, e con un minimo di base, e con la buona volontà, la professionalità, e la voglia di imparare e di puntare all'eccellenza (brutto questo termine, per quanto sia di moda, ma in un certo senso non è sbagliato...) può farcela. Garantito. Certo, ti troverai a passare la notte a ricopiare dizionari, a passare dieci ore su una sola pagina che ti paga meno di niente, ma diventerai professionista come tanti altri prima di te. E vedrai che vale la pena.
Su Langit non ci sono solo "anziani inaciditi" e "novellini sprovveduti" come forse hanno voluto far pensare alcune generalizzazioni in lista: c'è una marea di gente che la pensa in modo diverso - personalmente credo da sempre che sia giustificata qualsiasi domanda, come credo sia giustificata sempre il diritto di non rispondere. Credo anche, però, che una domanda formulata bene abbia più probabilità di ottenere una risposta. Quindi non puntare sulla generosità degli altri senza offrire niente in cambio: in quanto tariffometraio ricevo tanti messaggi che mi chiedono "come faccio a diventare traduttore?" e "quanto devo chiedere per la traduzione di una pagina di medicina?" e queste domande mi spiazzano sempre: hai già trovato il Tariffometro e ora mi chiedi di fare un lavoro supplementare perché non hai la pazienza di consultare il sito, senza dirmi di che lingua stai parlando, se è per un cliente diretto o un'agenzia, in quale nazione, quanto è lunga la tua "pagina"? Tendo ad essere buonista per natura e quindi rispondo, ma la ragione mi dice che potrei anche rispondere in tutt'altro modo. Quando dico di "offrire qualcosa in cambio", voglio dire anche solo raccontare qualcosa di te. Chi sei? Perché uno avrebbe interesse a risponderti? Perché sei simpatico? Racconti barzellette? Hai la mamma in ospedale? Sii almeno umano con gli altri e vedrai che loro saranno umani con te. Se ti presenti da anonimo, non sorprenderti se ti trattano da anonimo. Giusto o ingiusto che sia. Scusate la parentesi.
Guarda le pagine web di altri traduttori (fai solo una media, perché i traduttori generalmente fanno piuttosto pena nella promozione di loro stessi) e poi creati anche tu un sito Internet (da www.aruba.it pago solo 25 euro l'anno per il mio - il costo di una pagina di traduzione, davvero non è molto). Anche se non hai molto da dire, puoi metterci il tuo CV e, quando dai il tuo biglietto da visita basta dire che possono vedere il curriculum sul sito indicato. Fai domanda per entrare in un'associazione di traduttori (io non sono mai stato socio di niente ma mi dicono che possono essere utili), fatti fare un biglietto da visita (non strafare con i dettagli) ma ricordati che è sempre meglio _prendere_ biglietti da visita che darli: se tu li prendi, decidi tu se chiamare o meno - se lo prende il tuo interlocutore sarà lui a decidere se cestinare subito o fra un anno. Pensaci.
Poi creati un buon CV. Ci sarebbero tante cose da dire su questo argomento ma, per risparmiare spazio, mi limiterò a questo: vai su un motore di ricerca e, nella lingua che ti interessa, digiti così "Come scrivere un curriculum" senza le virgolette. Capirai dalle risposte tutto quello che devi sapere per scrivere un buon CV. Cerca di capire cosa vogliono i tuoi potenziali clienti e ricordati sempre che la verità assoluta e totale è l'unica cosa che paga. Se sei novellino, non spacciarti per altro: se cerco un professionista affermato, non ti considererò, ma il giorno in cui cercherò un novellino (ed è chiaro che i novellini servono, eccome, in certi ambienti che non richiedono altissima qualità, dato che costano meno) avrei ogni motivo per chiamare te. Aggiusti le tue tariffe a seconda delle tue reali capacità: "fame" sul tariffometro (che è il nome della colonna che prima si chiamava "minimo accettabile") va anche bene se sei agli inizi, ma se tu riesci a metterti d'accordo con un professionista affermato, potresti anche offrire tariffe medio-alte e dare la differenza a lui per una sua revisione. In questo modo avresti l'aiuto dell'esperto e non avrai problemi ad alzare le tariffe poi.
Perché chiamerò te e non qualcun altro? Perché avrò visto dalle liste che ti comporti in modo professionale, vedrò dal tuo CV e dalle tariffe che sei potenzialmente la persona giusta, vedrò dal tuo sito che sei intelligente, interessante o almeno plausibile per il mio lavoro. Come fanno altri, chiedo spesso ai colleghi di suggerirmi un nome e il prossimo (beh, forse quello dopo...) potrebbe essere il tuo... Bisogna inviare CV alle agenzie e agli editori? Direi di sì, ma una telefonata a volte funziona meglio... Conosci qualcuno che ha l'abbonamento "flat" al telefono? Vedi se puoi andare a casa sua a passare una giornata a chiamare agenzie. Normalmente il periodo di più lavoro va da fine maggio a fine luglio, e da metà luglio a inizio agosto (come a volte sotto Natale) tutte le agenzie diventano disperatissime. Quello è il periodo dell'anno in cui sono più propensi a prenderti senza tante storie.
Comunque, siamo arrivati al tuo primo lavoro con un'agenzia. Su questo lavoro non dirò niente, perché so benissimo che impiegherai tutta la notte a fare le tue ricerche, e chiederai a tuo fratello, amico, madre... Lo farai al meglio e non dormirai fino all'alba. Il secondo lavoro sarà uguale, quindi vediamo cosa succede quando arrivi al terzo, quarto, ottavo. Ti rilassi, ti rendi conto che l'agenzia non ti controlla più e che quindi se quel "facing" è un "paramento" o una "guarnizione" o una "placcatura" o un "riporto" non ha poi tanta importanza... Tanto, nessuno legge queste cose, spetta all'agenzia metterle a posto, come faccio a sapere cos'è se questi non sanno nemmeno scrivere in inglese? Per quello che mi pagano, poi! E invece no, se tu adotti questo atteggiamento, rimarrai sempre al punto di partenza e non verrai mai notato dall'agenzia - se ti andrà bene 9 volte, alla decima qualcuno noterà e tu non sarai più il traduttore di riferimento. Non te lo diranno mai, ma stranamente avrai meno lavoro, o solo i lavori pagati di meno. E' vero che è solo quando ti vorrai staccare da loro che capirai veramente il tuo valore per loro, ma questo non è un motivo per non dare loro il meglio di te stesso: in questo modo loro sfruttano la tua bravura e il tuo impegno ma tu, per imparare il mestiere, sfrutti anche il fatto di lavorare nell'ambiente sottopagato ma tutto sommato protetto dell'agenzia.
Quindi ci vuole un po' più di un computer e qualche nozione di un'altra lingua ma non è impossibile - l'abbiamo fatto un po' tutti e ti assicuro che i "vecchi" che conosco io non sono dei supereroi - sono solo persone professionali, serie, disposte a investire soldi (i primi 100 dizionari/grammatiche/libri di stile ecc. ti costeranno forse 2500 euro o anche di più, il computer e connessi almeno altrettanto ancora) e tempo (a non finire). Non c'è bisogno di avere santi in cielo - basta la pazienza, l'impegno e la voglia di insistere. Se non hai niente da fare, dì al tuo giornalaio che cerchi nuovi clienti - non sarebbe la prima volta che un giornalaio trovi del lavoro per un traduttore - impara a fare le macro su Word, leggi i filoni più interessanti sulle liste, leggi i libri di stile e di grammatica, impara a creare i database su Office per gestire i clienti che non hai, metti insieme in modo comprensibile tutti i glossari che vengono segnalati in lista e altrove (vai a vedere www.lexicool.com e simili liste e scarica tutto quello che trovi), se ti iscrivi a un'associazione di traduttori, fai qualcosa tu per loro senza pensare che loro debbano fare qualcosa per te: se tu aiuti l'associazione, diventi visibile - e una persona visibile giustamente viene ricordata. Una persona invisibile non esiste proprio.
Ma poi vedrai che un giorno, contrariamente a quello che io stesso ti dico, ti pioverà davvero il lavoro dal cielo. Bisogna insistere, essere sempre professionali ma sorridente e piacevole al telefono, avere pazienza, diventare esperti nel proprio settore e anche nei settori degli altri, lavorare sempre al meglio anche quando non c'è giustificazione economica. Abbi fiducia in te stesso, punta in alto e, più che ogni altra cosa,
Non mollare mai!
  ciao
 Simon

 
 
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